MARCO SADOCCO: «CERCHERÒ DI TRASMETTERE L'ATTEGGIAMENTO VINCENTE»
08-08-2022 09:23 - News Generiche
Marco Sadocco, allenatore della juniores dell'ABC Arre Bagnoli
La stagione ormai alle porte segnerà una nuova avventura professionale per Marco Sadocco, che dopo una lunghissima e gloriosa carriera da giocatore (con esordio in serie C al Padova, tanta serie D e una travolgente esperienza da capitano al Monselice in Eccellenza) inizia il suo percorso da mister al timone della nostra juniores.
«Per me sarà un’esperienza molto importante, che mi permetterà di crescere sia come allenatore che come uomo – le parole di “Sado”, classe 1983 – Di certo porterò in campo le competenze e le conoscenze che ho acquisito negli anni, oltre ovviamente alla mia idea di calcio. Cercherò soprattutto di trasmettere ai ragazzi l’atteggiamento “vincente”: non significa per forza vincere tutte le partite ma affrontare al meglio le difficoltà che si presenteranno, in modo da essere pronti un domani al calcio “dei grandi”. Spero di riuscire a farli divertire, a farli venire al campo con il sorriso: in fin dei conti stiamo parlando di calcio, di sport».
In questa nuova veste ti ispirerai a qualche maestro in particolare?
«Ogni singolo allenatore ha avuto la sua importanza nella mia formazione calcistica. Voglio solo citarne uno che ho conosciuto quando ancora giocavamo: parlo di Maurizio Bedin, una persona meravigliosa da cui ho appreso tanto, sia in campo che dal punto di vista umano. Non smetterò mai di ringraziarlo. Se un domani i ragazzi avranno un ricordo positivo di me, allora vorrà dire che ho fatto un buon lavoro. Se impareremo ad essere vincenti, potrò dire la stessa cosa».
«Per me sarà un’esperienza molto importante, che mi permetterà di crescere sia come allenatore che come uomo – le parole di “Sado”, classe 1983 – Di certo porterò in campo le competenze e le conoscenze che ho acquisito negli anni, oltre ovviamente alla mia idea di calcio. Cercherò soprattutto di trasmettere ai ragazzi l’atteggiamento “vincente”: non significa per forza vincere tutte le partite ma affrontare al meglio le difficoltà che si presenteranno, in modo da essere pronti un domani al calcio “dei grandi”. Spero di riuscire a farli divertire, a farli venire al campo con il sorriso: in fin dei conti stiamo parlando di calcio, di sport».
In questa nuova veste ti ispirerai a qualche maestro in particolare?
«Ogni singolo allenatore ha avuto la sua importanza nella mia formazione calcistica. Voglio solo citarne uno che ho conosciuto quando ancora giocavamo: parlo di Maurizio Bedin, una persona meravigliosa da cui ho appreso tanto, sia in campo che dal punto di vista umano. Non smetterò mai di ringraziarlo. Se un domani i ragazzi avranno un ricordo positivo di me, allora vorrà dire che ho fatto un buon lavoro. Se impareremo ad essere vincenti, potrò dire la stessa cosa».