24 Aprile 2024
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Stadio Maurizio Sacco di Bagnoli di Sopra
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GIOVANI TALENTI CRESCIUTI IN CASA. ENRICO ZANARDO: «VORREI DIVENTARE UNA BANDIERA DI QUESTA SQUADRA E DI QUESTA SOCIETÀ»

17-05-2021 11:48 - News Generiche
Enrico Zanardo, classe 1998, cresciuto nel nostro settore giovanile fin da bambino
La prima squadra dell’Arre Bagnoli Candiana annovera molti atleti cresciuti nel vivaio sin da bambini: uno di questi è il jolly difensivo Enrico Zanardo, classe 1998, che i primi calci al pallone li ha tirati proprio a Bagnoli fino a diventare una delle colonne dell’attuale prima squadra.
«Ho iniziato qui fin da piccolo tramite l'amico Mattia Nai, con cui ho condiviso quasi tutta la trafila – racconta Enrico – Nel mezzo c’è stata una parentesi di tre anni alla Rocca, altra bella esperienza che mi ha aiutato a crescere e maturare. Sono tornato a Bagnoli con gli Allievi, ma di fatto ho saltato la juniores perché sono stato subito aggregato alla prima squadra, All’inizio non è stato semplice trovare posto: devo molto a mister Stefano Tromboni, che mi ha dato fiducia e trasmesso grande coraggio, ricoprendo un ruolo fondamentale per la mia crescita, soprattutto sul piano caratteriale. La vittoria del campionato di Seconda Categoria è un ricordo fantastico, che porterò sempre con me. Mi trovo benissimo anche con mister Sandon, da cui si impara tanto ogni giorno. Abbiamo una bella squadra, giovane e competitiva: sono certo che continueremo a toglierci delle belle soddisfazioni».
Come sarà la ripresa?
«Di certo sarà un “trauma”, nel senso buono del termine. Non siamo più abituati a determinati ritmi, ma tornare ad assaporare il clima-partita sarà sicuramente molto eccitante e stimolante. Per quanto mi riguarda, non riesco proprio a stare senza calcio e non vedo l’ora di ricominciare il campionato».
Che aspettative hai per il tuo futuro calcistico?
«Da bambino hai sempre alcuni sogni nel cassetto: nel mio piccolo vorrei diventare una bandiera di questa squadra e di questa società. A Bagnoli ho una famiglia, perché mi conoscono da una vita e mi venivano a prendere in pulmino fin da piccolo. Diciamo che in spogliatoio sono pure il “giullare” della squadra, nel senso che faccio sempre ridere e divertire tutti. Amo portare allegria e vivere lo sport con felicità e spensieratezza».

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